Craxi legge Craxi

 

 

 

 

 

Carlo Puca - Panorama.it (www.panorama.it) - 22 giugno 2012

 

Quattro poesie inedite. Scritte nei giorni della solitudine e del dolore di suo padre. Che diventano uno spettacolo che rilegge un pezzo di storia d'Italia

 

Quattro poesie inedite. Scritte nei giorni della solitudine e del dolore. Ad Hamammet, Tunisia. Ritrovate e tenute riservate fino ad ora. Anzi, fino al 29 giugno, quando al teatro Duse di Roma verranno lette dal figlio Bobo, prima che parta un tour per le principali piazze italiane. Titolo ideale: Craxi legge Craxi.

Ecco, di sicuro saranno parole commosse: le liriche sono firmate Bettino Craxi, l’italiano più controverso del dopoguerra. «È stato un ritrovamento casuale» rivela Bobo dalla casa di Hamammet «inizialmente pensavo di lasciarle riservate. Poi, però, ho assistito a una piece davvero emozionante, nella quale c’è una intuzione formidabile», la seguente: «La vicenda di mio padre è stata interpretata nel modo giusto: in forma di tragedia e non di farsa».

La tragedia in questione ha un titolo evocativo, “Hamammet”, ed è stata scritta da Massimiliano Perrotta. È anche un libro, pubblicato da Sikeliana con l’introduzione di Gianni Pennacchi. E ha vinto il premio Giacomo Matteotti 2011 della presidenza del Consiglio dei ministri. «Al primo spettacolo» spiega Bobo «ero con mia moglie, e due amici, Luca Josi e Gianni Pennacchi. Finimmo tutti in trance, pensavamo che su quel palco si fosse davvero materializzato mio padre».

Correva il 2008 quando debuttò lo spettacolo, il primo lavoro a interrogarsi su Bettino Craxi, forte di un buon successo di pubblico tra Roma, Milano e Palermo. Con la consulenza storica di Mattia Feltri, “Hammamet” è infatti una rilettura autocritica della caduta della Prima Repubblica, con al centro, appunto, la figura di Craxi, interpretato da Roberto Pensa. In scena c’è un confronto permanente tra le ragioni e gli errori di Bettino e di chi ne fu nemico. Il tentativo, insomma, è quello di rileggere l’epoca di tangentopoli con equilibrio. Ora con il valore aggiunto delle «lettere da Hamammet».

«Hanno rimesso in scena lo spettacolo e mi è sembrato giusto rivelare l’esistenza di questi inediti» aggiunge Bobo «li leggerò io, e interagirò con pubblico e attore». Rimarrebbe però deluso chi volesse cercare rancore o notizie storiche: «Sono liriche in senso stretto, io stesso ho scoperto un aspetto sorprendente di mio padre. Il linguaggio è poetico, si parla dell’universo femminile e della sua vita in cattività. Con un ermetismo che non ha nulla di politico».

Dunque, al Duse di Roma, con Craxi l’autore Perrotta proporrà una versione da camera dello spettacolo, con Andrea Di Giovannantonio nel ruolo del narratore e la partecipazione della mezzosoprano Dora Narducci. Le musiche originali sono di Emanuele Senzacqua. E sono musiche di malinconia.