Portopalo meta di Pasolini :"Sicilia di sabbia" - Fu Tonci Gregori a condurlo su l'isola di Capo Passero nel 1959

 

 

 

 

 

Santino Quartarone - Vivere Portopalo (www.vivereportopalo.it) - 14 giugno 2011

 

Si sono svolte anche Portopalo le riprese del documentario “Sicilia di Sabbia”, iniziate a Catania il 6 giugno, realizzato in collaborazione con “La Film Commission Regione Siciliana” e prodotto da Francesco Montini per la “Movie Factory”.

Il documentario, girato a Portopalo il 10 giugno, ha visto protagonista anche un portopalese, Emilio Gregori, il cui padre , Antonio Gregori ( foto a sinistra), fu colui che condusse Pasolini, con la propria barca a remi, nel lontano 1959, sull’Isola di Capo Passero. Chissà quali domande fece Pasolini al “Triestino” allora. Immagino che ”Tonci” , mentre faceva visitare a Pasolini la maestosa isola di Capo Passero, raccontò la propria storia e perchè era arrivato in questo luogo ai margini dell’Europa.

Quattro ore di riprese, dalle ore 10,00 alle ore 14,00, si sono svolte a Portopalo, ha detto Emilio Gregori. Per svolgere la sua parte straordinaria, in questo documentario, racconta Emilio, è stato, per più di due ore, sotto la luce cocente dei riflettori.

Nel documentario è stata raccontata “la Sicilia tra mito e trasformazione”, ripercorrendo il viaggio di Pasolini per il reportage “La lunga strada di sabbia” del 1959.

Il lavoro di Perrotta vuole raccontare, attraverso alcuni casi significativi, in che modo il progresso abbia trasformato l’isola ed il perché non sia riuscita a farlo.

In questo documentario viene raccontato di come alcuni luoghi visitati dall’autore degli “Scritti corsari”, siano rimasti sostanzialmente invariati e di come, invece, altri abbiano subito considerevoli cambiamenti.

Oltre “il Piccolo Paradiso Terrestre” di Portopalo (il fascino della natura incontaminata - rimasta inalterata), altre quattro località sono protagoniste del racconto: la maestosa e splendida Taormina (il simbolo del turismo siciliano), Catania e le opere incompiute (l’area del corso Sicilia), Priolo ed il polo petrolchimico (l’industrializzazione della Sicilia), Siracusa con il santuario della Madonna delle lacrime (la religiosità della Sicilia).

Quattro ore di riprese, dalle ore 10,00 alle ore 14,00, sono state effettuate a Portopalo, ha affermato Emilio Gregori che per svolgere la sua parte straordinaria nel cortometraggio, è stato per più di due ore, sotto la luce cocente dei riflettori.

Tra le tante domande poste ad Emilio da Roberto Pensa, una lo ha commosso: tuo padre era un cittadino iugoslavo, proveniente dalla Dalmazia? In quel momento, racconta Emilio, ci sono stati attimi di silenzio, i miei pensieri erano volati verso i ricordi di mio padre. Sinceramente, mentre scrivo questo post, è successo anche a me, ricordando certi momenti vissuti con lui, quando nel 1971 lo accompagnai in Dalmazia, nella città di Zara, nell’isola di Lissa e nella sua isola di Lastovo. Posti stupendi.

Il regista, afferma Emilio, “con questo documentario ha voluto rappresentare un misto di nuovo, di vecchio e di opere incompiute, un immagine di cosa ha reso finora la trasformazione moderna”.

Portopalo, anche se urbanisticamente si è modernizzata, il suo territorio è rimasto selvaggio, e, incontaminati sono rimasti i suoi monumenti che la natura le ha donato.

Quindi un salto tra passato e presente, in cui due personaggi si alternano: Roberto Pensa che compie il suo viaggio in questa periodo moderno. Mentre la figura di Pier Paolo Pasolini viene evocata da Stefano Benassi.

Il documentario sarà trasmesso dalla Rai a novembre di quest’anno. Emilio spera che tutto ciò possa avere ricadute sul turismo locale, immaginando, che come per i luoghi dove vengono girati i film di Montalbano, moltissimi viaggiatori vorranno visitare, sulle tracce di Pasolini, i luoghi della “Sicilia di Sabbia” tra mito e modernità.